lunedì 19 dicembre 2011

Dalla P2 alla Struttura Delta: una Storia italiana

Licio Gelli, torna la vetrina dei ricatti. Intervista a Maurizio Chierici
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di Pino Finocchiaro

Licio Gelli, torna la vetrina dei ricatti. Intervista a Maurizio ChiericiMaurizio Chierici da inviato del Corriere della Sera ha vissuto e sofferto la resistibile ascesa del gran maestro della loggia deviata della P2, Licio Gelli, e ricorda, ad un anno dalla scomparsa, il disagio di Enzo Biagi che lasciò il Corrierone sbattendo la porta dopo la pubblicazione dei nomi dei giornalisti iscritti alla Loggia Propaganda. Ed ora rilegge con noi di Articolo21 la ricomparsa del venerabile che della P2 protagonista di Venerabile Italia un programma televisivo della rete Odeon Tv. Secondo Chierici, Gelli era solo il numero quattro della P2, mentre del grande vecchio che la guidava nessuno è riuscito  a svelarne il nome. Accadde 28 anni fa. Era il tempo della strategia della tensione, dell’Internazionale fascista che fece 32 mila morti solo in Argentina e delle stragi di Stato.
Tra le dichiarazioni più inquietanti di Licio Gelli vi è certamente “le stragi ci sono sempre state e ci saranno sempre”. L’ennesimo messaggio?
“Questa è la vetrina dei ricatti di Licio Gelli. Lui resta grande per questo. Può avere in mano le carte di tutti. Le sue carte devono compromettere tutti. Sono rimasto impressionato sempr dal suo potere. Quando è stato catturato dopo essere fuggito dalla Svizzera, è stato messo in una cella speciale a Parma per riguardo alle condizioni del suo cuore. Così ha vissuto in uno splendido salotto della Certosa di Parma ha vissuto 27 giorni filmato da tutti. Si faceva portare la colazione dal miglior ristorante di Parma con un secondino che assaggiava i suoi pasti in modo da non finire avvelenato come era accaduto a Sindona. Ma tutto questo non bastava, illustri clicinici italiani hanno detto che doveva andare a casa perché voleva morire a casa. Son passati vent’anni ed è ancora lì. La cella è stata utilizzata per il numero due della P2, Ortolani, perché in realtà Gelli è solo il numero quattro. Ora, dico, un uomo ricercato in tutta Europa, con i soldi che non si trovano, per ottenere un trattamento del genere che potere ha? Il potere del ricatto”.
L’ultimo intervento di Gelli ha creato imbarazzo anche all’interno del Popolo della libertà. Ci sono attente prese di posizione: “Noi non abbiamo richiesto questo intervento”. Gelli, infatti, parla bene di Silvio Berlusconi che era uno dei suoi “muratori”, anzi “apprendista muratore” nella lista della P2.
“Ecco, uno dei grandi problemi sottolineati anche dal giudice Gherardo Colombo o da storici come Flamini, uno dei problemi che ci ha perseguitato è la P2 esiste ancora? C’è il problema che il piano Rinascita coincide perfettamente con il secondo governo Berlusconi, adesso la cosa si è aggravata…
Insomma, la P2 esiste ancora… col punto interrogativo o senza? “Il punto interrogativo ci ha perseguitati in tutti questi anni.  Da allora ad oggi. Soprattutto a noi del Corriere. Biagi il giorno della prima assemblea dopo la P2 ad un certo punto ha sentito parlare Di Bella e gli altri che si giustificavano, poi ci ha lasciato: “Io in questo letamaio non ci sto. Me ne vado”. E se n’è andato. Ora, ricorre il primo anniversario dalla morte di Biagi. Pensa all’amarezza che avrebbe provato guardando la tv. Ogni sera vedi il pidduista capo del governo e il pidduista Cicchitto che rappresenta il partito del capo del governo. E’ possibile che siano tutti così in vetrina? Mi dispiace per il mio amico Maurizio Costanzo, ma non solo lui è stato nella P2, poi ha rinunciato, ma anche le strutture di produzione dei suoi programmi hanno un’ossatura di uomini pidduisti. Ha cambiato nome ma è lì, vive con noi. A questo punto è talmente sicura che può mandare le provocazioni che vuole. Anche la storia d’Italia raccontata da Gelli”.
Giusto in questi giorni, il presidente emerito, Francesco Cossiga, ha rievocato la strategia della tensione. Non occorre mandare la polizia in piazza. Basta mandare gli infiltrati nel movimento. Dall’altra parte Gelli afferma “non c’è nessuna strategia della tensione”.
“La sinistra a questo punto dovrebbe essere molto attenta. Si è un po’ rilassata su questo problema. Sull’Unità, così come avevo fatto prima sul Corriere, ho scritto non so quanti articoli. Ho fatto un’inchiesta sull’Italia della P2. Ho parlato di cicchitto. Cicchito si è infuriato. Ha detto che mi denunciava. Non è mai arrivata la denuncia. La P2 è talmente sicura che non ha più bisogno di protestare né di nascondersi. C’è. C’è sempre stata. E adesso sono talmente convinti di avere la gente dalla loro parte…
A proposito. Oggi sull’Unità ci aspettavamo un tuo articolo sulle dichiarazioni di Gelli…
“Sono sempre in viaggio, magari non mi hanno trovato.
Noi di articolo21 siamo sempre più fortunati… dicevamo?“Quando insegnavo all’università facevo sostenere gli esami per libri scritti, non per libri letti. Ad un centinaio di ragazzi ho dato una ricerca  che è diventata un libro di 1.800 pagine. Non era solo un libro, era la presa di coscienza dei giovani. Nella prefazione un ragazzo di Reggio ha scritto: “Quando ho scoperto cos’era la P2 è finita la mia giovinezza e comincia la mia complicata maturità”. Quindi, i rendono conto del baratro. I laboratori della sinistra, del centrosinistra. Su questo bisogna farli. E su questo bisogna battersi non solo con le parole, i discorsi e gli articoli sui giornali. Bisogna declinare queste cose ai giovani. Gli universitari e i  professori che giustamente stanno scioperando nell’università, gli antagonisti alla riforma, costituiscano dei laboratori su questo, su questa storia recente. Perché la storia sembra aver dimenticato l’avvenimento più importante dopo la resistenza e la repubblica di Salò. Che c’è stata in Italia la P2, perché questo serve a spiegarci chi siamo e contro chi dobbiamo batterci.
Lunedì scorso abbiamo visto i ragazzi con la stella rossa e quelli con la maglietta nera insieme contro la Gelmini. Già mercoledì gli stessi ragazzi si sono scontrati in piazza Navona con bastoni, caschi, sedie e via facendo. Con questi tafferugli in piazza, come ci insegna il tuo lavoro di cronista, sono iniziati gli anni di piombo.
“Credo che i due estremismi si siano allarmati. Com’è possibile che l’estrema sinistra potesse andare d’accordo con l’estrema destra contro un progetto di riforma insensata che vede tutti i ragazzi contro. Questo è nell’animo dei giovani. Io, naturalmente, non sono di estrema destra, né di estrema sinistra. Ma i giovani sono così. E questo ha allarmato quelli che sono i laboratori chiari o oscuri del potere. P2, per esempio. E’ questo ha fatto nascere l’intervento, scellerato”.
Ed è avvenuto a pochi giorni dall’avviso di Francesco Cossiga che parlava di infiltrati nel movimento.
“Cossiga, serve ai giornali, Ai miei tempi andava in televisione uno molto divertente, Mariannini, si vestiva in maniera assurda, entrava in scena con la tuba. Cossiga ha una vis comica, è il Mariannini dei nostri giorni, non lo prenderei troppo sul serio”.
Quali anticorpi può sviluppare il Paese contro il ritorno di Gelli?
“Gli anticorpi si sviluppano innanzitutto con l’informazione. E l’informazione inizia con le nuove generazioni. Se dopo la P2, soprattutto nelle università, si fosse spiegato a lungo la storia moderna, la storia della P2 questo avrebe eroso il rododendro, il potere della P2. Invece i ragazzi non sanno nulla”.
Che te ne pare di una tv che propone “Venerabile Italia”?
“In una televisione che propone Moggi come moralista dello sport, Gelli è adatto per lo stesso motivo. Il problema è un altro, capire chi è il numero uno della P2. Il burattinaio non è mai stato Gelli è un personaggio troppo squalificato moralmente. Prima i passaggi da una parte all’altra. I rapporti con le mafie. I suoi generali argentini che han fatto trentaduemila morti desaparecidos. Tutto questo non è gratis. La morte di Calvi…”.
Gelli ha posseduto sempre un retrogusto di grottesco. Anche questa rivelazione della foto con Tina Anselmi…dà l’idea di personaggio da gossip più che da grande burattinaio.
“ Su Tina Anselmi voglio sottolineare una cosa. Ha presieduto la commissione d’inchiesta parlamentare. Per un anno e mezzo Tina Anselmi è andata in giro per i tribunali di tutta Italia a testimoniare. Perché nessuno ammetteva di esere iscritto alla P2. Soprattutto chi faceva politica. Dopo due anni è stata abbandonata. Erano governi sociali e democristiani. A quel punto ha dovuto fare da sola. Come mai è stata abbandonata? Tant’è vero che non ha mai risposto ai giornalisti. Solo ai ragazzi ha spiegato la sua storia. E’ stata registrata e lì ha narrato il finale della sua storia. Perché è stata abbandonata?”.
Erano i tempi del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani)…“Erano i tempi del Caf”.

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