mercoledì 29 ottobre 2008

Il dubbio e la verità








L'opinione di Salvatore Borsellino




"Via D'Amelio: strage di Stato"






“Credo che oggi la situazione italiana sia addirittura peggiorata. A volte, sono portato a ringraziare il Signore che oggi Paolo sia morto, così non può vedere in che condizioni si è ridotto questo povero Paese.”




E’ un Salvatore Borsellino particolarmente amaro, quello intervenuto sul palco di “Legalitalia”, il meeting organizzato per il secondo anno dal movimento “Ammazzateci tutti” e dalla Fondazione “Antonino Scopelliti”.




Ma non ancora rassegnato.




Il fratello del magistrato ucciso dalla mafia nel 1992 continua a chiedere giustizia. “Spero che qualche magistrato prima o poi abbia voglia di interrogare nuovamente le persone che all’epoca fornirono versioni poco plausibili, come Bruno Contrada e Giovanni Arcangeli.”“Oggi in Italia la vera informazione non esiste più.”




Tra i bersagli di un Salvatore Borsellino particolarmente combattivo ci sono anche i mass-media.




“Oggi le redazioni televisive lavorano a reti unificate- ha detto - i tg sembrano tanti rotocalchi, e molte notizie sono non solo falsate, ma addirittura occultate. Mi sembra di vivere in due mondi diversi: quello dei blog su internet, dove incontro tanta gente indignata, e il mondo reale, dove la gente non sa assolutamente nulla di quello che accade realmente in Italia.”




“Sono sempre più convinto che quello di mio fratello sia stato un assassinio di Stato”.




a strage di via D’Amelio diventerebbe così “una delle tanti stragi di Stato che nei decenni hanno insanguinato questo Paese. Se è vero che non smetterò mai di chiedere giustizia- ha concluso Borsellino- so anche che lo Stato, come ammoniva Leonardo Sciascia, non potrà mai condannare sé stesso.”

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